Categorie
counseling

La mia ex moglie mi appioppa mia figlia e la compagna non la vuole.

CONVIVO CON UNA RAGAZZA E HO UNA FIGLIA DA UNA RELAZIONE PRECEDENTE LA FIGLIA VIVE CON SUA MAMMA ORA LA MAMMA SI TRASFERSCE MOLTO LONTANO LA MIA COMPAGNA NON ACCETTA CHE LA MIA FIGLIA VENGA A VIVERE CON NOI COSA POSSO FARE

Dalla tua domanda non si capisce una cosa fondamentale e cioè quello che vuoi fare tu tra:
– impedire che tua figlia venga a vivere con te;
– lasciare che tua figlia venga a vivere con te sistemando le cose con la tua attuale compagna.

In realtà, non ci sono soluzioni per entrambi i casi, il secondo non è nemmeno una cosa giuridicamente rilevante, direi.

Circa la prima ipotesi, è evidente che hai il dovere anche giuridico di prenderti cura di tua figlia, se la madre si allontana e tua figlia rimane dunque senza accudimento da parte della stessa, devi fornirlo tu.

Ovviamente qui manca una marea di dettagli: motivi per cui la madre si allontana, quanto si allontana, età della figlia, situazione della figlia, situazione tua e così via. Ma direi che questa sia la considerazione di base da fare.

Nel secondo caso, cioè quello in cui tu sei disposto ad occuparti di tua figlia, ma il problema è la tua compagna che non la vuole, non è – direi – un problema giuridico, ma relazionale e di coppia: la tua compagna non ha nessun obbligo di accudimento di tua figlia, rispetto alla quale non ha alcuna relazione né di parentela né di affinità, dunque la situazione deve essere affrontata, a mio modo di di vedere, in modo diverso, tramite qualche seduta di counseling di coppia o di mediazione familiare.

Ti consiglierei dunque di prenotare una sessione di counseling in videoconferenza, o anche in presenza se preferisci, per il momento individuale per finire di inquadrare il problema, chiamando il numero 059 761926 al mattino per concordare giorno ed ora con la mia assistente.

Iscriviti al blog per ricevere tutti i futuri contenuti come questo utili per affrontare meglio la vita di tutti i giorni.

Categorie
ritagli

Terre dell’anima: un post a settimana.

Da oggi terre dell’anima, questo storico blog dedicato all’efficacia, alla crescita personale e al counseling, assume un flusso editoriale costante, come molti altri blog del circuito, in modo da consentire ai lettori di seguirlo più comodamente.

Verrà pubblicato un solo post alla settimana, al mercoledì mattina alle 7.

Collegati alla home page del blog (basta cercarlo con google) e iscriviti per non perdere il fantastico post settimanale.

Sarà come un corso gratuito per migliorare la tua vita.

1️⃣ condividi ora questo contenuto, se pensi che possa essere utile o interessante per altri

2️⃣ iscriviti subito al blog, al podcast, al canale youtube e tiktok e all’account instagram di [terre dell’anima] per ricevere gratis altri contenuti come questo

3️⃣ 🎯 chiama 059 761926 per prenotare la tua seduta di counseling 😊

Categorie
ritagli

Apparizioni / sparizioni.

Il ghosting non è un fenomeno sociale, o sociologico, come oggi si finge che sia, ma una semplice e pura manifestazione di maleducazione, oltre che di immaturità e una mezza dozzina di altri disagi.

Molto banalmente, quando ti avvicini ad una persona lo devi fare con delicatezza, ugualmente quando te ne allontani.

Non è certo una tragedia accorgersi che una persona é diversa da quella che ti sembrava, sono situazioni in realtà facili da gestire quando si dispone di un minimo di qualità dell’essere: empatia, compassione, autenticità, ascolto e così via.

Interrompere una relazione in modo tranchant, e magari finendo anche per bloccare l’altra persona, oltre che un gesto di profonda maleducazione e involuzione, é probabilmente una conseguenza del processo di assimilazione dell’uomo alle macchine, con adozione della logica binaria on/off, una cosa che a me, che sono e resterò sempre un umanista, fa letteralmente orrore.

Il ghosting é una cosa che non fanno nemmeno i bambini dell’asilo, né, tantomeno, i veri cattivi, che non si priverebbero mai del gusto e del piacere di mandare a stendere una persona in modi lenti, sofisticati, raffinati e spesso di persona.

Il ghosting é un’esclusiva dei veri deficenters.

Tagga una persona che può aver bisogno di leggere questo post, cerca il blog terre dell’anima e iscriviti per ricevere tutti i futuri contenuti come questo.

Categorie
ritagli

Manuale per l’uso delle ferite.

Le ferite non si possono mai «superare», come si pretenderebbe oggigiorno: quello che puoi fare al massimo é integrarle, cioè portarle dentro di te, renderle prive di ulteriore dolore e portatrici persino di qualità.

La così tanto inflazionata resilienza, infatti, non è mai congruente all’elasticità, perché quando risali dalla buca nella quale ti aveva sprofondato un trauma non sei mai «quello di prima»: sei uscito dalla buca, ma il trauma é rimasto dentro di te e non se ne andrà mai.

Come dimostra bene il mito di Chirone, di cui ho parlato nei giorni scorsi e che potrai andare a (ri)leggere sul meraviglioso blog storiemairaccontate-punto-it, ogni ferita, se ben integrata dentro te stesso, può renderti più umano, compassionevole, comprensivo e, in ultima analisi, utile agli altri.

La vita senza traumi, ferite o anche solo fastidi non esiste; come sempre la differenza la fa ciò che tu decidi di fare con le difficoltà che la vita ti presenta.

Ricordati – le scritture sono cristalline su questo – che il nostro buon Maestro non è stato portato da Satana nel deserto, ma dallo Spirito, cioè da Dio, suo e nostro padre, evidentemente perché era necessario per la sua evoluzione, per creare una versione migliore di lui.

Questo, per inciso, é il compito di tutti i padri anche oggigiorno: spingere i figli contro il mondo, a forgiarsi nel principio di necessità, di cui tanto ha parlato il sopravvalutato Freud, un compito in cui oggi, da madri che sembrano aver perso ogni forma di sapienza, i padri sono per lo più ostacolati.

Da tutto ciò consegue che delle tue ferite, della tua debolezza puoi essere sia grato, che orgoglioso, perché sono tutto ciò che ti rende più umano, più vero e più autentico.

Ovviamente, quando soffri sogni, come tutti, l’eternal sunshine of a spotless mind: se tu potessi cancellare anche il ricordo di una persona che ti ha fatto star male lo faresti subito, come nel film omonimo.

Ma la nostra esperienza su questa terra non funziona così, la vita ci manda difficoltà in continuazione, dolore, sofferenza e frustrazione, che noi dobbiamo risolvere ed integrare per diventare più grandi di loro, per arrivare a contenerli, perché solo questo ci consentirà sia di affrontarli di nuovo, qualora si dovessero ripresentare, sia di aiutare i nostri fratelli che hanno bisogno del nostro ascolto.

Come San Paolo, sii orgoglioso della tua debolezza, che é la qualità dell’essere da cui derivano tutte le altre, a partire dalla principale e cioè la consapevolezza di appartenere a Qualcuno, un tratto condiviso da credenti e innamorati, due condizioni in cui guarda caso ci ritroviamo quasi sempre ad essere finalmente ed inusitatamente felici.

Tutto ciò deve essere ben considerato anche dai genitori che, nella smania di proteggere i figli, li distolgono da tutte quelle difficoltà che sono indispensabili, al contrario, per farli crescere. Come disse la grande anima Gandhi, bisogna lasciare che i figli si scottino le dita.

Se una persona ti mostra le sue cicatrici e ti parla di esse, significa che vuole farti vedere la parte più intima e più autentica di sé: non accoglierla con fastidio, ma disponiti ad ascoltarla con profitto, perché molto probabilmente non sarà l’ennesimo incontro fine a se stesso.

Ascolta sempre.

👉 whatsapp 059 761926 per iniziare un percorso di crescita e guardare tutto con occhi nuovi

Categorie
counseling

6 punti per costruire relazioni robuste.

1. Le relazioni non riguardano il fatto che un’altra persona ti soddisfi. Si tratta di costruirsi a vicenda e apprezzare l’unicità l’uno dell’altro, godendo allo stesso tempo dello stare insieme e di un certo grado di interdipendenza.

2. Anche se la prima vampata d’amore può renderti cieco ai difetti dell’altro, devi vedere il tuo partner per quello che è veramente. Tutti abbiamo i nostri difetti e le nostre debolezze.

3. Sii disposto a imparare e crescere con il tuo partner. Invece di essere sulla difensiva o di esigere di andare per la tua strada, prenditi il tempo per capire la prospettiva, il punto di vista del tuo partner; magari, il tuo partner imparerà da te.

4. Impara ad apprezzare la solitudine. Questo, per quanto paradossale, é fondamentale nelle relazioni. Dobbiamo innanzitutto sentirci a nostro agio da soli e accettare ed essere in pace con la persona che siamo, al fine di essere sani nelle relazioni.

5. Quando ci sono discussioni, cerca le vere ragioni per cui sei in conflitto. Spesso c’è una traccia sotterranea che unisce i casi in cui finiamo per litigare – che indica problemi sepolti, a bisogni feriti e insoddisfatti.

6. Abbraccia l’ordinario nelle tue relazioni. Col tempo, le stelle si affievoliranno e le cose sembreranno monotone. Ma il giorno per giorno ha un significato quando è condiviso con coloro che ami. Anche la normalità, la quotidianità hanno un valore, é proprio una relazione autentica a renderla speciale.

1️⃣ condividi ora questo contenuto, se pensi che possa essere utile o interessante per altri

2️⃣ iscriviti subito al blog, al podcast, al canale youtube e tiktok e all’account instagram di [terre dell’anima] per ricevere gratis altri contenuti come questo

3️⃣ 🎯 chiama 059 761926 per prenotare la tua seduta di counseling 😊