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Non indurire la tua donna, uomo.

Affrontare sofferenza, difficoltà, prove, violenza e lotte ti rende un uomo via via più mascolino e forte. Facendo cose sempre più difficili e, ancora una volta, dure diventi sempre più uomo, se le affronti nel modo giusto, come occasioni di crescita.

Le donne, però, non sono come te.

Semplicemente, non sono fatte per affrontare la durezza del mondo.

Nonostante tutta la marcia retorica femminista, che ha come scopo proprio quello di danneggiare le donne, facendole vivere in un modo diverso da quello per cui sono adatte, questo che ti dico é vero e rimarrà vero per sempre: sono archetipi codificati dentro di noi, non credere a nessuno quando ti parla di «evoluzione» a riguardo, ci sono cose che non cambieranno mai, grazie a Dio.

Se non sei ancora convinto, dai uno sguardo alla società di oggi e vedi da te se può parlarsi di una società evoluta o non, all’esatto contrario, di una società profondamente involuta.

Le donne, dunque, non sono come noi uomini.

Noi cresciamo nelle difficoltà, loro, all’esatto opposto, maturano proteggendo attentamente il loro valore da eventuali danni,
proteggendo la natura fragile della loro femminilità.

Le donne hanno tre volte più sensori tattili nella loro pelle, che è più sottile e morbida. Le loro ossa sono più fragili, hanno meno massa muscolare e il loro sistema nervoso centrale più sensibile non può sopportare la stessa stimolazione del nostro. Hanno bisogno di più sonno e, sì, anche di più grasso corporeo di noi, tant’è vero che quando, convinte dalla malefica propaganda della estrema magrezza a tutti i costi, si mettono a dieta ferrea, diventano infertili perdendo il ciclo. Il loro diverso assetto ormonale causa alti e bassi emotivi.

Le donne sono il «vaso più debole».

Dire questo oggi é difficile perché significa uscire da quella retorica marcia con cui sono state avviluppate e soffocate le donne negli ultimi decenni, tanto che chi non vi si unisce ed accoda sembra volerne parlar male. In realtà, chi focalizza la maggior delicatezza delle donne, cosa che é una realtà biologica ed oggettiva, é perché vuole fondare uno speciale riguardo verso le stesse, speciale riguardo che per le donne non é un optional, ma é ciò di cui hanno bisogno.

Chi ha detto che anche la debolezza, se la accetti come tale, non è una forza di cui c’è necessità nelle società umane?

Ricordo spesso una meravigliosa frase di San Paolo, che diceva: «se devo essere orgoglioso di qualcosa, allora lo sarò della mia debolezza».

Questo femminismo assurdo che insegna alle donne che i maschi fanno schifo e, contemporaneamente, che le donne devono essere come i maschi, ha privato le donne del loro diritto alla delicatezza, alla flessibilità, alla dolcezza, ad occuparsi delle cose sottili, lasciando tutti i lavori più sporchi e rozzi ai maschi.

Questa retorica soffocante e falsa per cui le donne dovrebbero essere e sono forti ha tolto dalle mani delle donne le cose più preziose di cui si sono sempre occupate, come un gioiello caduto in un pozzo per colpa di un gesto maldestro.

Quasi tutte le giovani donne sono femminili. È nella loro natura. Ma una vita difficile, fatta della necessità di respingere l’attenzione di uomini di basso valore, combattere con uomini sul lavoro o affrontare le stesse durezze che rendono un uomo migliore, toglierà presto loro quella morbidezza amabile, finendo per farle diventare dei pessimi maschi.

Non siamo uguali.

Gli uomini virili vogliono una donna dolce, morbida e femminile.

Ma – il punto é questo – non puoi averla se le assegni un ruolo nella famiglia che la sovraccarica e la costringe a essere mascolina, a fare il lavoro dell’uomo, per ore al giorno, lasciandola esausta.

Le donne sono ovviamente capaci di essere molto forti, ma il costo da pagare è rinunciare alla loro femminilità.

É un affare di totale sconvenienza.

Soprattutto, non è giusto. In definitiva, non è umano.

Non è umano il trattamento che la società di oggi riserva alle donne. É letteralmente disumano.

La tua donna ha bisogno di un trattamento migliore di te. Proprio come i tuoi figli hanno bisogno di un trattamento ancora migliore di lei. Se questo ti infastidisce, il matrimonio, le donne e i figli non sono per te.

Nulla di tutto ciò riguarda il denaro o il lusso. Le donne non hanno affatto bisogno del lusso per essere femminili. Non devi spendere grosse somme di denaro per prenderti cura di lei.

Il denaro può aiutare e così anche l’aiuto concreto che puoi procurarti con il denaro, come la collaborazione di altre persone. Ma non è questo.

Dare un buon trattamento alla tua donna riguarda il modo in cui interagisci con lei. Sei una fonte di leadership, guida, protezione, comfort, forza e supporto per tua donna? La aiuti quando è sopraffatta dalle cose e sente di non farcela più?

Questo è il modo per prenderti cura di una donna.

Se sei una donna che legge questo, presta attenzione agli uomini che incontri e alle loro attitudini riguardo al prendersi cura delle loro donne.

Se sei un uomo, inizia a fare il tuo dovere.

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Vita e destino: oggi é arrivato lui.

Questo é un romanzo di altissimo livello, di cui consiglio la lettura a tutti, insieme a Stalingrado, dello stesso autore e facente parte dello stesso ciclo.

Questa edizione della biblioteca Adelphi non è attualmente disponibile in commercio, così mi sono risolto ad acquistarne un esemplare di seconda mano su eBay.

C’è ovviamente anche l’eBook e soprattutto l’audiolibro, letto da Tommaso Ragno, che é uno degli interpreti migliori, realizzato da Emons.

Qui c’è la letteratura mondiale al suo massimo livello, é certamente una lettura impegnativa, ma é così ricca che lo sforzo viene ripagato mille volte.null

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La tana dei libri.

Attenzione Book Lovers! Avete mai sentito parlare della tana dei libri? No? Beh, dovete assolutamente cambiare questo stato di cose!

Siete stufi di leggere in solitudine? Siete stanchi di cercare inutilmente un compagno di avventure letterarie? E allora, cosa aspettate? Unitevi alla tana dei libri!

In questo gruppo Telegram troverete una comunità di appassionati della lettura come voi, pronti a discutere, consigliare e recensire i libri che vi hanno fatto battere il cuore. E se pensate che sia tutto qui, vi sbagliate! Ogni mese organizzeremo anche delle sorprese per i nostri membri più attivi.

Quindi, smettetela di sfogliare la vostra libreria alla ricerca di un nuovo compagno di avventure letterarie, e unitevi alla tana dei libri! La vostra libreria vi ringrazierà.

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Crescita individuale: perché è l’unica via.

«In tanti aspettano l’arrivo di un nuovo mondo, ma pochi sono disposti ad essere una nuova umanità.» Chantal Dejean

Molte persone sognano un futuro migliore, ma pochi sono pronti a cambiare se stessi per renderlo possibile.

La citazione della scrittrice Chantal Dejean sottolinea
l’importanza dell’impegno personale nella creazione di un futuro migliore.

Ci sono molte sfide che affrontiamo come società, ma la risposta a questi problemi non può essere trovata esclusivamente dalle azioni del governo o dalla tecnologia, ma anche dalla nostra capacità di evolvere come esseri umani.

La frase ci ricorda che per costruire un futuro migliore, dobbiamo essere disposti a cambiare noi stessi e ad adottare nuovi
comportamenti e valori.

Questo significa avere una mentalità aperta e disposta a imparare, a comprendere le diverse culture e punti di vista, a essere empatici e a lavorare insieme verso un obiettivo comune.

La citazione di Chantal Dejean è un richiamo all’azione, un invito a essere parte attiva nella creazione di un mondo migliore, piuttosto che aspettare passivamente che accada.

In definitiva, questa frase ci incoraggia a essere una “nuova umanità” e a impegnarci per creare un futuro migliore per tutti.


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Il capo é solo quello che ti dice come devi sbagliare.

Il capo non è la persona migliore o quello più furbo, ma semplicemente colui che determina, in un certo agglomerato sociale, il modo in cui si deve sbagliare.

Vale per tutto: Stati, enti, uffici, famiglie.

Accettare la leadership, o la guida di una determinata persona, non richiede, dunque, una convinzione di infallibilità assoluta della stessa, o il rinvenimento di chissà quali speciali qualità in capo alla medesima.

Significa semplicemente accettare che nella situazione determinatasi dalle circostanze il ruolo di guida é finito in mano a quella persona.

É evidente che la maggior parte dei «capi» sono dei c@@gli@n1, ma é ozioso farne la relativa considerazione, perché non serve a niente.

Ognuno di noi è fallibile, portatore di un punto di vista alternativo rispetto a quello del capo che però non è mai una soluzione a tutto tondo, che risolve ogni cosa e per sempre, ma un modello
organizzativo, coi suoi pro e coi suoi contro, quindi alla fine niente di più di un metodo alternativo di sbagliare.

La storia dell’uomo é composta da rivoluzioni fatte, a caro prezzo, da classi sociali che, per affermare solo loro stesse e il loro peculiare modo di sbagliare, si sono falsamente dichiarate portatrici di soluzioni che avrebbero fatto finalmente star bene tutti. A
rivoluzione finita, hanno cambiato solo il modo di sbagliare. Lo stesso Stato fa sempre le stesse cose che faceva secoli fa, ne ha cambiato solo la motivazione: tempo addietro se avevi un fondo dovevi un pagamento annuale al re perché il fondo era suo, adesso lo paghi come imposta prevista dalla Costituzione, ma fai sempre lo stesso, identico gesto – l’unica differenza è che oggi probabilmente paghi in proporzione almeno cento volte di più.

Tutto questo vale anche nelle famiglie e nelle coppie dove le donne riconoscono la leadership dell’uomo non perché più intelligente, più evoluto e più capace – ci sono molte coppie in cui la situazione é esattamente l’opposto – ma perché le circostanze, la biologia e l’antropologia (almeno a maggioranza) indicano che sia lui a decidere come si sbaglia in quella coppia – e poi così é più immediato e semplice dargli la colpa quando prima o poi succede una razzata!

La donna empowered voluta dal femminismo non è una donna che si è finalmente liberata da un giogo oppressivo, ma una che ha rinunciato ad una posizione di vantaggio per prendersi delle agre responsabilità che sostanzialmente non desiderava. Ma poteva venire qualcosa di buono da un movimento che insegnava alle donne contemporaneamente che gli uomini sono cattivi e che le donne tuttavia devono essere come loro?

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Terre dell’anima: un post a settimana.

Da oggi terre dell’anima, questo storico blog dedicato all’efficacia, alla crescita personale e al counseling, assume un flusso editoriale costante, come molti altri blog del circuito, in modo da consentire ai lettori di seguirlo più comodamente.

Verrà pubblicato un solo post alla settimana, al mercoledì mattina alle 7.

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Apparizioni / sparizioni.

Il ghosting non è un fenomeno sociale, o sociologico, come oggi si finge che sia, ma una semplice e pura manifestazione di maleducazione, oltre che di immaturità e una mezza dozzina di altri disagi.

Molto banalmente, quando ti avvicini ad una persona lo devi fare con delicatezza, ugualmente quando te ne allontani.

Non è certo una tragedia accorgersi che una persona é diversa da quella che ti sembrava, sono situazioni in realtà facili da gestire quando si dispone di un minimo di qualità dell’essere: empatia, compassione, autenticità, ascolto e così via.

Interrompere una relazione in modo tranchant, e magari finendo anche per bloccare l’altra persona, oltre che un gesto di profonda maleducazione e involuzione, é probabilmente una conseguenza del processo di assimilazione dell’uomo alle macchine, con adozione della logica binaria on/off, una cosa che a me, che sono e resterò sempre un umanista, fa letteralmente orrore.

Il ghosting é una cosa che non fanno nemmeno i bambini dell’asilo, né, tantomeno, i veri cattivi, che non si priverebbero mai del gusto e del piacere di mandare a stendere una persona in modi lenti, sofisticati, raffinati e spesso di persona.

Il ghosting é un’esclusiva dei veri deficenters.

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Manuale per l’uso delle ferite.

Le ferite non si possono mai «superare», come si pretenderebbe oggigiorno: quello che puoi fare al massimo é integrarle, cioè portarle dentro di te, renderle prive di ulteriore dolore e portatrici persino di qualità.

La così tanto inflazionata resilienza, infatti, non è mai congruente all’elasticità, perché quando risali dalla buca nella quale ti aveva sprofondato un trauma non sei mai «quello di prima»: sei uscito dalla buca, ma il trauma é rimasto dentro di te e non se ne andrà mai.

Come dimostra bene il mito di Chirone, di cui ho parlato nei giorni scorsi e che potrai andare a (ri)leggere sul meraviglioso blog storiemairaccontate-punto-it, ogni ferita, se ben integrata dentro te stesso, può renderti più umano, compassionevole, comprensivo e, in ultima analisi, utile agli altri.

La vita senza traumi, ferite o anche solo fastidi non esiste; come sempre la differenza la fa ciò che tu decidi di fare con le difficoltà che la vita ti presenta.

Ricordati – le scritture sono cristalline su questo – che il nostro buon Maestro non è stato portato da Satana nel deserto, ma dallo Spirito, cioè da Dio, suo e nostro padre, evidentemente perché era necessario per la sua evoluzione, per creare una versione migliore di lui.

Questo, per inciso, é il compito di tutti i padri anche oggigiorno: spingere i figli contro il mondo, a forgiarsi nel principio di necessità, di cui tanto ha parlato il sopravvalutato Freud, un compito in cui oggi, da madri che sembrano aver perso ogni forma di sapienza, i padri sono per lo più ostacolati.

Da tutto ciò consegue che delle tue ferite, della tua debolezza puoi essere sia grato, che orgoglioso, perché sono tutto ciò che ti rende più umano, più vero e più autentico.

Ovviamente, quando soffri sogni, come tutti, l’eternal sunshine of a spotless mind: se tu potessi cancellare anche il ricordo di una persona che ti ha fatto star male lo faresti subito, come nel film omonimo.

Ma la nostra esperienza su questa terra non funziona così, la vita ci manda difficoltà in continuazione, dolore, sofferenza e frustrazione, che noi dobbiamo risolvere ed integrare per diventare più grandi di loro, per arrivare a contenerli, perché solo questo ci consentirà sia di affrontarli di nuovo, qualora si dovessero ripresentare, sia di aiutare i nostri fratelli che hanno bisogno del nostro ascolto.

Come San Paolo, sii orgoglioso della tua debolezza, che é la qualità dell’essere da cui derivano tutte le altre, a partire dalla principale e cioè la consapevolezza di appartenere a Qualcuno, un tratto condiviso da credenti e innamorati, due condizioni in cui guarda caso ci ritroviamo quasi sempre ad essere finalmente ed inusitatamente felici.

Tutto ciò deve essere ben considerato anche dai genitori che, nella smania di proteggere i figli, li distolgono da tutte quelle difficoltà che sono indispensabili, al contrario, per farli crescere. Come disse la grande anima Gandhi, bisogna lasciare che i figli si scottino le dita.

Se una persona ti mostra le sue cicatrici e ti parla di esse, significa che vuole farti vedere la parte più intima e più autentica di sé: non accoglierla con fastidio, ma disponiti ad ascoltarla con profitto, perché molto probabilmente non sarà l’ennesimo incontro fine a se stesso.

Ascolta sempre.

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