Il gesto del tipo che ha denunciato in pubblico il tradimento della sua promessa sposa é inopportuno per molteplici ragioni.
In primo luogo, non è un gesto da uomo.
Può capire di dover scaricare una donna, per mille motivi diversi, compresa una scarsa adesione ai «doveri» di lealtà, fedeltà e rispetto che, dal punto di vista etico, ma anche emotivo, sussistono in quasi ogni relazione, anche prima del matrimonio, ma di certo non sono questi i modi per comportarsi con una persona con cui si è condivisa l’intimità e un pezzo di vita insieme.
Convenienze di pudore, discrezione e riservatezza, che solo fino a qualche decennio fa sarebbero state di comune evidenza e condivisione, avrebbero consigliato di gestire la cosa rigorosamente in privato.
La spasmodica ricerca dell’approvazione altrui, la costante tensione a lavare i panni in pubblico, come se la bontà di quello che facciamo dipendesse dai «voti» raggranellati sui social o meno, non integra certo un tratto maschile.
Un uomo deve sapere benissimo da solo, previa, semmai, consultazione con due o tre amici o familiari fidati, quello che deve fare e lo fa, non solo non ricercando l’approvazione del pubblico, ma anche andandoci in contrasto, se è necessario per fare la cosa giusta.
Già solo per questo motivo, quel gesto sarebbe stato da evitare.
Oltre a ciò, va considerato che il promesso sposo, nel tentativo di denigrare la sposa, si è manifestato pubblicamente come un cornuto, cosa con quale si tocca la chiusura del cerchio, dimostrandosi per l’ennesima volta che non ha rispetto per gli altri chi non riesce, per prima cosa, a rispettare se stesso.
É piuttosto volgare, poi, il tentativo di coinvolgere la generalità del pubblico nel gettare un grave discredito su un’altra persona.
Ma a noi, infatti, cosa ce ne frega, cosa ce ne deve fregare?
Io ad esempio non giudico nemmeno quelli che si comportano male con me e dovrei mettermi a giudicare per conto terzi?
Ogni uomo peraltro, nel corso della sua vita, incontra già un numero sufficiente di troie, per occuparsi anche di quelle eventuali degli altri.
Il marcio di quella relazione, comunque, che ha portato sia ai tradimenti di lei sia alla boutade di lui risiede nel fatto di non esser mai stata autentica, così come la maggior parte delle relazioni di oggi, che sono effettivamente in grave crisi.
Ci si fidanza e ci si promettere addirittura il matrimonio senza alcuna intenzione di impegnarsi seriamente, tanto é vero che, quando capita l’occasione per un tradimento, la si coglie senza problema, ma anche che, quando c’è da gestire una ferita, come appunto quella del tradimento, il metodo migliore che si individua é quello di parlarne davanti a tutto il villaggio globale.
Ma una persona autentica entra in relazione con te: se invece la persona non cerca una relazione, ma solo un suo pubblico, allora qui si fa fatica a dire che non c’è una personalità narcisistica.
Se la tua donna ti manca di rispetto e il tuo primo pensiero è quello di vendicartene pubblicamente, senza affrontarla prima nemmeno una volta, vuol dire che in quella relazione c’eri in realtà dentro solo tu.
Lei non era il tuo partner, ma solo il tuo pubblico e tu, dopo che ti ha deluso, stai semplicemente e solo cambiando pubblico…
La cosa più vergognosa é che, per accattivarti il tuo nuovo pubblico, sei disposto persino a gettare merda su te stesso.
E la ciliegina sulla torta é che fai tutto questo sentendoti anche eticamente superiore perché alla fine quella che ha tradito é lei…
Però io vedo solo due persone che sono le ennesime vittime di loro stesse e che non suscitano altro che profonda compassione.
Per questo, puoi anche non affannarti a dire che qualcuno dei due ha fatto bene o ha fatto male: sono semplicemente due persone che sono cadute dentro ad una buca e per il momento non se ne stanno nemmeno rendendo conto.