1) Ti ricordi a scuola? Alle riunioni, di qualsiasi tipo? Al lavoro? Su, ad esempio, una ventina di persone, ce n’erano sempre due o tre lucide e che capivano le cose, mentre il resto faceva per lo più presenza, con varie gradazioni di deviazione, fino a quelli che non capivano assolutamente nulla, ma erano convinti di aver capito tutto. Sui social é grossomodo la stessa cosa, solo un po’ peggio.
2) Perché addirittura un po’ peggio? Per vari motivi, tra cui ad esempio il fatto che la comunicazione per iscritto, specialmente per chi ha già qualche limite cognitivo, é molto più difficoltosa di quella in diretta o in presenza; un altro motivo, poi, é quello per cui oggigiorno ognuno si sente non solo legittimato, ma a volte anche in dovere, di avere un’opinione su tutto e di manifestarla, anche a costo di digitarla con un linguaggio ridicolo, fosse anche la fissione nucleare. Potrei continuare, ma la realtà la conosci anche tu.
3) Dunque per chi crea contenuti e cerca che gli stessi siano più visibili possibile, e dunque abbiano più interazioni possibile, la realtà è che può capitare benissimo che molti commenti siano «problematici», da quelli fuori fuoco a quelli dei veri e propri odiatori, che innescano polemiche, anche verbalmente molto violente, in situazioni del tutto fuori luogo.
4) Quindi come si gestiscono gli idioti? La prima considerazione da fare é che, in tutte le relazioni della vita, specialmente quelle più problematiche, la regola aurea é sempre: ignorare tutte le cose sbagliate fatte dall’altro e rimarcare, facendo quanta più festa possibile, tutte quelle che, invece, sono azzeccate.
5) La prima linea di difesa contro gli idioti, o le idiozie che volta per volta partoriscono, é dunque quella di ignorarli; ignorarli significa sia non rispondere ai loro commenti sia restare emotivamente saldi e leggerli con un sorriso, senza venirne contagiati: la prima parte é facile, la seconda richiede un certo lavoro evolutivo su di te.
6) La buona notizia, però, é che gli idioti non sono sempre e comunque inutili, ma possono essere letteralmente sfruttati per dare ai tuoi contenuti molta più visibilità; più un contenuto é commentato, infatti, e più il social lo farà vedere ai suoi utenti: per questo motivo, in molti casi é utile rispondere agli idioti, perché anche la tua risposta al loro commento accrescerà ulteriormente la visibilità.
7) Quindi qual è il metodo da seguire, bisogna rispondere o no? Innanzitutto, deve rimanere fermo, in tutti i casi, il fatto di ignorarli emotivamente: se ti accorgi che, invece, i loro commenti ti hanno, anche se solo un poco, destabilizzato, meglio non rispondere niente, perché potrebbe nascere una discussione emotivamente pesante per te.
8) In tutti gli altri casi, in cui sei riuscito a rimanere impassibile o comunque sereno di fronte al commento disfunzionale, puoi valutare se rispondere o meno, sapendo che una risposta potrà essere utile per dare valore ai tuoi contenuti.
9) Per valutare se rispondere o no, considera il grado di
disfunzionalità del commento che hai ricevuto: se, ad esempio, é un commento di una persona che non ha evidentemente capito niente, ma é comunque espresso in modo garbato e beneducato, allora puoi
sicuramente rispondere.
10) Se, invece, é un commento maleducato, sgarbato, provocatorio, offensivo devi valutare: puoi anche rispondere, ma c’è il rischio che poi la situazione degeneri, non tanto a livello verbale quanto di conseguenze emotive per te – potresti perdere la tua impassibilità e non ne vale assolutamente la pena. Procedi dunque solo se sei abbastanza sicuro di quello che stai facendo e di come ti senti.
11) Ti ho parlato sinora del se e quando rispondere agli idioti, ora dobbiamo vedere anche però che cosa rispondere, cioè con quali contenuti. A riguardo, io seguo e consiglio la celebre indicazione «never complain, never explain».
12) Non lamentarti mai dei commenti che hai ricevuto, non fornire mai spiegazioni relative ai tuoi contenuti a uno che ha lasciato un commento in cui dimostra che non ne ha capito niente: sarebbe del tutto inutile, continuerebbe a non capirlo lo stesso e tu faresti solo la figura di quello che é così disperato da rincorrere l’utente «Candy Candy Forza Napoli» per avere visibilità.
13) Quando crei un contenuto, infatti, sei già abbastanza generoso verso gli altri: hai donato loro delle considerazioni e dei concetti che potranno esser loro utili; il lavoro di capirlo adeguatamente però spetta solo a loro: così come un libro ha due autori, anche un contenuto dipende sempre sia da chi lo scrive ma anche da chi lo legge.
14) Una cosa da evitare assolutamente e in ogni caso é giustificarsi di fronte a persone che ti offendono, specialmente attribuendoti una caratteristica specifica, come, prendiamo ad esempio, quella di razzista: in casi del genere, chi si mettesse a compilare una articolata risposta in cui elencasse tutti i motivi per cui non sarebbe, in ipotesi, razzista, farebbe innanzitutto una pessima figura, ma soprattutto starebbe letteralmente nutrendo l’idiota di turno.
15) La gente non sta bene, crede di capire le cose, di essere in grado di esporle correttamente, ma non è in grado di fare né l’una né l’altra cosa: tutta questa idiozia ti potrà essere molto utile se la saprai gestire, seguendo le indicazioni di questo post e le altre considerazioni che potrai fare partendo da esse.
16) Impara ad amare anche il tuo nemico, come insegnano da secoli le grandi tradizioni sapienziali dell’umanità: ricordati sempre che quello che non va degli idioti non sono loro, ma semmai la tua incapacità di gestirli, sia materialmente che emotivamente.
17) Se vuoi apprendere altre cose fondamentali per migliorare la tua vita personale e professionale, valuta un percorso di counseling con me: sei il benvenuto.
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